Letteratura dell’Albania
Nel 2024 visiteremo l’Albania, un piccolo Paese non lontano dall’Italia, ma ancora percepito come distante, certo anche a causa della sua storia che negli ultimi secoli l’ha vista terra di occupazione di molti imperi e, fino al 1990, oppressa da una ottusa dittatura che l’ha isolata dal mondo.
Eppure l’Albania ha vissuto una storia millenaria, una terra in cui si sono incrociati popoli diversi e ancora oggi è al centro di conflitti etnico-religiosi che caratterizzano tutta l’area dei Balcani.
Visiteremo questo Paese affascinante, attraverso la letteratura, ma con alcuni convegni storici e anche con un viaggio che organizzeremo subito dopo l’estate.
Hera torna a casa dopo tanti anni, per una fuga d’amore. Chissà̀ cosa direbbero le sue antenate, ora che anche lei ha fatto una brutta fine come Emma Bovary: l’uomo con cui viaggia parla la sua stessa lingua ma non è suo marito.
Skerd le fa sentire di nuovo che la bellezza è un rischio, il desiderio una provocazione, le donne seducenti come lei una minaccia.
Certo, appartenere a qualcuno può sembrare rassicurante, ma presto si mostra per ciò che è davvero: una gabbia. E da quella gabbia, anche se dentro non si sta poi cosí male, Hera dovrà fuggire ancora una volta, come tanto tempo prima.
Un’educazione sentimentale ironica e intelligente, capace di rovesciare molti stereotipi su ciò che crediamo di sapere delle donne.
Ambientato nella Tirana della prima metà del Novecento, il romanzo racconta di una città alle prese con una epidemia sconosciuta. Una Calamità, come soprannominata dagli stessi abitanti, causata probabilmente dai topi che, a migliaia, hanno invaso la città prendendo il posto dei suoi stessi cittadini. A completare l’ingarbugliato e a tratti apocalittico quadro concorre una serie di efferati omicidi a cui l’investigatore Di Hima prova a trovare una soluzione.
La Piramide degli spiriti narra di un’Albania ancora sofferente nella sua trasformazione, di voglia di riscatto e di partite perse o vinte, al lettore l’ardua sentenza. Nessuna Maria Luisa a esprimere emozioni, solo la penna nuda e cruda che disegna Mark Mara, le sue vicissitudini, le sue disillusioni, con quel retrogusto di amaro sarcasmo, che non appesantisce la narrazione.
L’Albanìa (in albanese: Shqipëria; storicamente Arbëria[7]), ufficialmente Repubblica d’Albania (in albanese: Republika e Shqipërisë, AFI: [ɾepublika e ʃcipəˈɾisə]), è uno Stato situato nella penisola balcanica. Confina a nord-ovest con il Montenegro, a nord-est con il Kosovo[8], ad est con la Macedonia del Nord ed a sud con la Grecia. Le sue coste si affacciano sul Mar Adriatico (sul canale d’Otranto) e sullo Ionio. Il paese, con i suoi confini, ha una superficie di 28756 km² e una popolazione di 3 milioni di abitanti.
Culla della civiltà illirica, fu unita nel Regno d’Epiro con Pirro, subì la colonizzazione greco-antica sul litorale e in età classica fu parte dell’Impero romano, divenendo tra i centri culturali e religiosi dell’Impero bizantino nel 1190 (Principato di Arbanon).
Invasa successivamente dai barbari (Slavi, Avari, Bulgari), conobbe la penetrazione militare del Regno di Sicilia (con i sovrani delle dinastie degli Altavilla, degli Svevi e di Aragona) e quella commerciale della Repubblica di Venezia.
Nel Medioevo la battaglia di Kosovo (1389) portò in Albania i Turchi ottomani che, dapprima contenuti dalla Lega dei popoli albanesi, o Lega di Lezhë, creata nel 1444 da Giorgio Castriota detto “Scanderbeg”, ebbero la meglio alla morte di questi (1467).
Il Principato d’Albania fu l’unico paese dei Balcani che nel XV secolo resistette – per ben più di due decenni – agli attacchi degli ottomani. L’Albania fu divisa in piccoli principati autonomi sottoposti per quattro secoli e mezzo alla sovranità dell’Impero ottomano.
Nel XIX secolo si accentuarono rivolte popolari per l’indipendenza, fra cui rilevante fu quella dell’Epiro che riuscì a rendersi di fatto indipendente (1820-1822).
La Lega di Prizren (1878) promosse l’idea di uno Stato nazionale albanese, anche in difesa dei confini dalle pressioni serbo-montenegrine e greche, e stabilì il moderno alfabeto albanese. Il 28 novembre 1912 dichiarò la sua indipendenza dai Turchi, riconosciuta in seguito dalla conferenza degli ambasciatori a Londra nel 1913, anno in cui nacque il primo governo provvisorio nel pieno delle guerre balcaniche, il Regno d’Albania. Divenuta brevemente un protettorato italiano al termine della prima guerra mondiale, fu nuovamente occupata e annessa al Regno d’Italia nel 1939.
Durante il secondo conflitto mondiale, vi furono inglobate parti dei territori della cosiddetta Albania etnica, comprendente solo i territori del nord-ovest e abitati di etnia albanese lasciati oltre i confini dello Stato. Dal 1944 al 1990 l’Albania fu uno Stato comunista estremamente isolazionista, stalinista e antirevisionista. Dal 1998 l’Albania è una repubblica parlamentare.
L’Albania è membro delle Nazioni Unite, della NATO, dell’OSCE, del Consiglio d’Europa, dell’Organizzazione mondiale del commercio e uno dei membri fondatori dell’Unione per il Mediterraneo.
Dal 24 giugno 2014 l’Albania è ufficialmente candidata per l’adesione all’Unione europea[9], dopo aver richiesto formalmente l’adesione all’UE il 28 aprile 2009. Riforme di libero mercato hanno aperto il paese agli investimenti stranieri, in particolare nello sviluppo di infrastrutture energetiche e di trasporto.
È tra i Paesi emergenti d’Europa e, grazie alle numerose bellezze storiche e naturali, tra le nuove mete turistiche della Penisola balcanica e del bacino del Mediterraneo.
Oltre alla capitale Tirana, altri maggiori centri urbani sono: Durazzo, Valona, Scutari e Argirocastro. L’albanese è la lingua ufficiale della Repubblica; gli albanesi chiamano sé stessi shqiptarë.
Molti, probabilmente, arriveranno in Albania via terra e l’impatto sarà con la città di Scutari. Elegante ma non leziosa, ‘europea’ e colta, Scutari conserva un museo di fotografia bellissimo e nelle sue vie principali si affacciano tanti locali alla moda e ristoranti tradizionali.
A pochi passi si trova il più grande lago dei Balcani (e uno fra i più belli), dove mangiare pesce ammirando le Alpi albanesi che si alzano rapidamente verso nord est.
Visitate il grande castello di Rozafa, la Moschea dei Piombi e il Ponte di mezzo, probabilmente il più bel ponte ottomano dei Balcani, con 13 arcate; scendete fino a Lezhe per gustare una delle migliori cucine del paese da Mrizi i Zanave, agriturismo di altissima qualità che sta portando avanti una grande opera di recupero della cucina tradizionale; ma se volete davvero rimanere a bocca aperta raggiungete Koman e imbarcatevi per una avventura fra i monti. Un ferry boat e tante barche improvvisate, vi faranno navigare in un grande fiordo che si inoltra nelle massicce montagne del nord est, fra pareti fitte di boscaglia dalle quali ogni tanto sbuca qualche locale con la propria barchetta. Stretti passaggi, aperture luminose, isole di roccia si susseguono fino a raggiungere Valbonë con i suoi i magnifici sentieri di montagna. Non ve la sentite? Da Scutari dirigetevi con la vostra auto o con una guida (se ne trovano facilmente rivolgendosi a campeggi e alberghi) verso Theth, attraversando boschi alpini dai quali spuntano come funghi esili minareti.
Se avete scelto la nave per raggiungere l’Albania (ci sono traghetti da Trieste, Ancona, Bari e Brindisi), allora approderete a Durazzo.
Dal mare non sembra un granché, invece questa antica città, nella quale sorgono alcune interessanti vestigia romane e bizantine, ha un indiscutibile fascino, è popolata di gente cordiale ed è piena di ottimi ristoranti di pesce come il Ristorante Aragosta.
Le stratificazioni delle epoche passate vi porteranno a passare in rassegna mosaici antichi ed edifici anni venti, terme bizantine e anfiteatri greci, moschee e condomini di cemento… tutto in un divertente disordine.
E poi c’è il mare di Durazzo, Plazhi i Currilave è vicina, quasi in centro città, Tirana è a un tiro di schioppo, a nord la magnifica natura di Capo Rodoni vi aspetta e a sud, nei pressi di Fier, si trovano gli antichi siti archeologici di Apollonia e di Byllis.
La costa adriatica del paese è bassa e sabbiosa e, come più a nord, ricamata da zone paludose e lagune dove nidificano centinaia di uccelli: perfetta per le vacanze estive in Albania con tutta la famiglia, bambini compresi.
La più grande laguna del Mediterraneo è compresa nel Parco Nazionale Divjakë-Karavasta, un luogo selvaggio e dolce al tempo stesso.
Se il birdwatching vi interessa fino a un certo punto, godete delle specialità culinarie di pesce del luogo, al Divjaka Fish Restaurant.
Puntando ancora verso sud si passa nella giurisdizione del Mare Ionio e il ‘richiamo della foresta’ per gli amanti di tuffi e tintarella si fa sempre più forte, lì dove le località di mare in Albania diventano ancora più incredibili.